«Con il nostro presente decreto, valido in perpetuo, Noi determiniamo e ordiniamo che mai niente dovrà essere aggiunto, omesso o cambiato in questo Messale... mai, in avvenire, un sacerdote, sia regolare che religioso, potrà essere costretto ad usare un altro modo di dire la Messa...
Noi qui dichiariamo che, in virtù della Nostra Autorità Apostolica, decretiamo e decidiamo che il nostro presente ordine e decreto durerà in perpetuo e non potrà mai essere legalmente revocato o emendato in avvenire....
E se nondimeno qualcuno osasse attentare con un'azione contraria al Nostro presente ordine, dato per sempre, sappia che incorrerà nell’ira di Dio Onnipotente e dei Santi Apostoli Pietro e Paolo».
dalla Bolla "Quo Primum" del 13 luglio 1570
"Per una retta presa di coscienza in materia liturgica è importante che venga meno l'atteggiamento di sufficienza per la forma liturgica in vigore fino al 1970. Chi oggi sostiene la continuazione di questa liturgia o partecipa direttamente a celebrazioni di questa natura, viene messo all'indice; ogni tolleranza viene meno a questo riguardo. Nella storia non è mai accaduto niente del genere; così è l'intero passato della Chiesa a essere disprezzato. Come si può confidare nel suo presente se le cose stanno così? Non capisco nemmeno, ad essere franco, perché tanta soggezione, da parte di molti confratelli vescovi, nei confronti di questa intolleranza, che pare essere un tributo obbligato allo spirito dei tempi, e che pare contrastare, senza un motivo comprensibile, il processo di necessaria riconciliazione all'interno della Chiesa".
Joseph Ratzinger
da: Dio e il mondo, Edizioni Paoline, 2001, p. 380
"....Sarà questo lo stile pastorale che vorrò sempre avere: in ascolto docile del Signore, il quale ci parla attraverso le Scritture, il magistero della Chiesa, in primis quello del Papa, e i segni del Suo Spirito dentro la storia quotidiana."
(S.E.Rev.ma Mons. Simone Giusti: Omelia del 2 dicembre 2007 Inizio dell’Episcopato a Livorno )
Preghiamo per il clero livornese: sosteniamolo e facciamo sentire ai sacerdoti la nostra riconoscenza perché solo loro possono dare al popolo dei fedeli l'Eucaristia.